Turchia in moto – Troia
Quasi non ci accorgiamo di essere arrivati e se non fosse per i numerosi bus turistici che ci sorpassano potremmo pensare di guidare verso la Grecia vicinissima, dall’altra parte della baia.
Troia è il nostro sogno, la nostra epopea la nostra storia, anzi, le nostre storie, qui Ulisse, Elena, Paride, Patroclo, tutti gli attori protagonisti della tragedia tornano reali. Achille, Menelao e ancora la città con le sue porte, le porte Scee che oggi possiamo solo immaginare ma al tempo dei nostri eroi maestose e inaccessibili, solo la furbizia di Ulisse riuscirà a varcarle con tutto quello che ne verrà dopo.
Dopo aver pagato il biglietto è con trepida emozione che ci dirigiamo verso il cavallo, ricostruito in dimensioni probabilmente reali, forse kitch ma vivo nella nostra fantasia. E come resistere a un giretto al suo interno? e poi una passeggiata lungo le mura immaginando la flotta greca che galleggia in un mare che oggi non si scorge allontanatosi nel tempo a chilometri di distanza. Eppure dalle mura scrutiamo verso l’ignoto sorpresi di non trovarlo più ma attenti, quasi a volerne carpire il rumore del frangersi delle onde sulla riva.
Troia piu’ che una storia un simbolo
E’ così, Troia ancora oggi regala emozioni e turbamenti ed è passeggiando tra i pochi resti recuperati dalla terra che sorge spontanea una domanda: siamo dentro al mito o stiamo attraversando la storia? Non lo sappiamo noi, non lo sanno gli storici e nemmeno gli archeologi, eppure sentiamo di essere nel posto giusto, sentiamo di appartenere a questo posto ed è con una buona dose di emozione che, terminata la visita, ritorniamo alla moto e guidiamo gli ultimi chilometri che ci porteranno, al tramonto sullo stretto dei Dardanelli, quella striscia di acqua capace di unire mondi diversi e storie diverse.
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